6/3/2015

IL LAVORO DELLE DONNE, patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO

EnterprisinGirls sostiene Gli Stati Generali delle donne nella candidatura all'Unesco del lavoro delle donne come patrimonio culturale immateriale e invita tutte le associazioni a sottoscrivere la candidatura.

Firma anche tu  entro il 31 MARZO 2015 e sostieni la candidatura del LAVORO DELLE DONNE a far parte del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO:

COMPILA la scheda di adesione e inviala a info@enterprisingirls.it

IL LAVORO DELLE DONNE:  PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE CHE HA BISOGNO DI TUTELA URGENTE.

SCADENZA 31 MARZO 2015 PER UNA POSSIBILE ISCRIZIONE NEL 2016
 

Il LAVORO DELLE DONNE è certamente una nuova “cultura di fare impresa”, un nuovo motore verso una crescita sostenibile dell'economia, una cultura in cui l’etica “ha un peso” e le persone “non sono considerate come merce”.

Il LAVORO DELLE DONNE, portatrici di valori positivi sia per la società, che per l’impresa, corre il rischio di rinunciare alle proprie specificità, omologandosi al modello maschile, perdendo dunque i benefici di avere una diversa e nuova “cultura di fare impresa”.

Il LAVORO DELLE DONNE costituisce una importante risorsa culturale per la costruzione di identità, memoria e appartenenza sociale. Attraverso il processo del lavoro si radica il proprio vissuto di Donna in uno specifico contesto storico-geografico perché il lavoro delle donne nasce dalla tradizione, dalla fantasia, dalla passione, dall’amore. Sono diverse le motivazioni che spingono le donne a fare impresa: ci sono quelle che lo fanno per crearsi un posto di lavoro –le numerose partite iva- quelle per contribuire al bilancio familiare, quelle che decidono di portare avanti l’impresa di famiglia e quelle che lo fanno per realizzarsi personalmente e professionalmente, ma tutte corrispondono allo stesso stile innovativo, senza meccanismi stereotipati cioè “prima di tutto deve piacere a me e farmi stare bene” è uno dei metri di valutazione principali, che vanno nell’ottica della flessibilità per rispondere o anticipare i rapidi cambiamenti di un mercato moderno orientato alla sostenibilità.

Nonostante sia molto aumentata negli ultimi anni, la partecipazione delle donne al lavoro, l’Italia rimane la più bassa dell’Unione Europea. A tutt’oggi il LAVORO DELLE DONNE non soddisfa gli obiettivi del Consiglio di Lisbona del 2000, registrando soltanto una debole crescita, pertanto necessita di una salvaguardia urgente allo scopo di riconoscere le specificità di genere, del territorio, delle tradizioni, della creatività, insomma della nuova “cultura di fare impresa”, cercando di eliminare le barriere che ancora resistono in merito alla credibilità del lavoro delle donne. Si riscontra, infatti, un problema di credibilità del LAVORO DELLE DONNE che deve essere conquistata ogni giorno con risultati e dimostrazioni concrete del proprio “potenziale” di lavoratrice. Le minacce per IL LAVORO DELLE DONNE, in un mercato sempre più instabile, sono: la difficoltà di reperimento dei capitali iniziali, la carenza di informazioni sul mercato di riferimento, la necessità di adottare politiche familiari strutturali pubbliche, le capacità gestionali specifiche e le competenze nel proprio settore, il peso della normativa fiscale e difficoltà negli adempimenti burocratici, etc, a cui si deve aggiungere la mancanza di legittimità attribuita al LAVORO DELLE DONNE.

Ecco perché sosteniamo e crediamo che il “LAVORO DELLE DONNE” possa far parte del patrimonio culturale immateriale UNESCO al fine di ottenere una credibilità sociale riconosciuta.